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Mal di pietre
Parlo con così tanto ardore del libro di Niffoi La vedova scalza che una cara coppia di amici mi regala Mal di pietre. Leggo
sulla quarta di copertina che Milena Agus, l'autrice, è nata a
Genova e vive a Cagliari, dove insegna italiano e storia in un istituto
tecnico. La Sardegna è quindi il collegamento tra i due libri,
tra loro molto diversi. Leggo anche che il libro è stato un caso
editoriale. Decido allora di saperne di più |
Milena Agus esordisce nel 2005 con Mentre dorme il pescecane, per le edizioni nottetempo. Ad omero.it dichiara: «Le cose sono andate così: avevo letto su Venerdi di Repubblica un articolo su
questa nuova casa editrice, nottetempo, e su come dovevano essere i libri che
avrebbero pubblicato; da leggere di notte, leggeri, ma soltanto come oggetti e
non come contenuto, da tenere in grembo, scritti in grande per i lettori non più
giovani e per via della luce sul comodino. Insomma, mi ha affascinato tutto, a
cominciare dal nome. Allora ho iniziato a comprare i libri di nottetempo e mi
piacevano molto e un po’ mi colpiva il fatto che avevo nel cassetto Mentre
dorme il pescecane. Ho mandato il manoscritto ed è iniziato tutto». L'anno dopo pubblica Mal di pietre,
che diventa un caso editoriale prima in Francia e solo dopo, di
riflesso, in Italia. La voce narrante è un io-bambina, che
ripercorre la vita della nonna, del suo matrimonio e del suo amore
extra-coniugale con il Reduce, incontrato in un luogo termale, dove
entrambi curano il "mal di pietre", i calcoli renali.
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Una
storia reale e fantastica, erotica, eterea e concreta, erotica – sì, due volte, e con che dolcezza. In questi giorni è arrivato nelle
librerie il suo
terzo romanzo, Ali di babbo,
publicizzato persino nei vagoni della metro B di Roma. La Repubblica,
prima sul Venerdì e poi sull'Almanacco dei libri, ne ha parlato
con grande rilievo. La protagonista, Madame, viene accostata dal
titolista a Bocca di Rosa, e la sua creatrice ad un personaggio
dell'Idiota di Dostoevskij. |
Agus, nell'intervista di Brunella Schisa, si dichiara felice soprattutto di essere finalmente ritornata
in Sardegna, dopo l'estenuante tour promozionale del libro. «Gli
amici mi prendono in giro, dicono che quando sono lontana da casa
stendo un tappeto sardo, il Magoro, e cinque volte al giorno prego
rivolta all'isola». Già, la Sardegna... |
Ma è la recensione di Concita De Gregorio a centrare il punto: «L'incanto
delle sue storie è la sorpresa che suscitano. Cominciano
pianissimo, con piccole cose da nulla. Crescono in mano e in mente e
lì restano, nella memoria, molto a lungo. Il suo segreto
è la semplicità». |
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(febbraio 2008) |
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Recensione di:
Agus, M., Mal di pietre. nottetempo, 2006.
(regalato; tempo di lettura, 4 ore/treno) |
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