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Il fuoco dell'anima
Succede
che a un tratto tre romani pubblichino tre libri bellissimi: Jolly con
"Run Out", Stefano Ardito con "Incontri ad alta quota", Andrea Di Bari
con "Il fuoco dell'anima". Alessandro
"Jolly" Lamberti è il primo ad aprire le danze con un libro
strepitoso (recensito in queste pagine) e di cui si tende a parlare
troppo per la polemica con Manolo (rimossa nell'edizione di Versante
Sud), quando invece il libro ha un valore intrinseco altissimo.
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The chosen
La comunità ebrea di Brooklyn, a
cavallo della Seconda Guerra Mondiale, è il luogo nel quale sono ambientati il
primo e il secondo romanzo di Chaim Potok, rabbino, pittore, saggista,
prolifico scrittore, nato nel 1929 e morto nel 2002, intitolati rispettivamente
“The chosen” e “The promise”. Nelle edizioni italiane: “Danny l’eletto” e “La
scelta di Reuven”. |
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Solitari
Quando,
nel 2002, la casa editrice Versante Sud, allora ai primi passi, pubblicò il
libro di Fabio Palma ed Erik Svab “Uomini & Pareti”, l’ambiente
dell’arrampicata fu attraversato da una scossa: qualcuno, anziché raccontare di
appigli trovati all’ultimo e dita congelate, si era messo a fare cultura. L’introduzione
è un compendio di storia del free-climbing come pochi altri, ed i 16 scalatori
intervistati sono il ritratto dell’epoca d’oro che va da Patrick Edlinger ad
Alex Huber.
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Un grande tra i giganti della Terra
Jerzy Kukuczka è da molti considerato un mito.
Siamo andati a vedere il mito da vicino.
Jerzy Kukuczka nasce in Polonia nel 1948.
Reinhold Messner nasce in Alto Adige nel 1944.
L'accostamento
non è gratuito: mentre il secondo vive di vita propria, il primo è
sempre citato in opposizione al suo avversario.
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Questo gioco di fantasmi
Joe
Simpson è il noto protagonista della vicenda raccontata nel film
"Touching the Void", edito in Italia con il titolo "La morte sospesa" da Fandango.
Un film davvero davvero bello, adatto per chi ama la montagna così come per
chi non c'è mai stato. Il film è tratto dall'omonimo bestseller, nel
quale Simpson racconta la sua avventura, terribile e straziante,
durante la discesa dalla parete ovest della Siula Grande, Perù.
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Endurance
Nel 1914
Ernest Henry Shackleton organizza una spedizione al Polo Sud con l’obiettivo di
compiere la prima traversata del continente antartico. La nave ai suoi comandi,
profeticamente chiamata Endurance
(sopportazione, resistenza) il 19 gennaio 1915
resta intrappolata tra i
ghiacci, che si compattano intorno allo scafo. L'equipaggio, in attesa
dell'allentamento della morsa, trascorre le giornate cacciando
pinguini, allenando i cani, ed improvvisando spettacoli teatrali.
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La strada alla fine del mondo
Conservo
in una cartellina ritagli di giornale, recensioni, appunti.
Sincronicità mi riconducono di tanto in tanto a questo piccolo
archivio.Ci trovo una pagina strappata da una rivista, la recensione di tre diversi libri sull'Alaska. La prendo e la ripongo piegata in otto nel portafogli. Alcuni giorni dopo entro in libreria ed acquisto due dei tre libri.
L'Alaska è uno dei miei sogni ricorrenti di trekking. Il primo libro che leggo è L'isola di Sukkwan di David Vann.
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Racconti di pareti e scalatori
"Quella
di Vajolet fu una scaramuccia bizzarra, un primo scontro vivacissimo
con le Dolomiti. Ma battaglia vera e grande si ebbe alla Marmolada due
giorni di poi: una giornata campale, una pugna lunga, ostinata, durata
dall'alba infino alla sera". La prosa antica ma non retorica di Guido
Rey è una delle belle scoperte che devo ai "Racconti di pareti e
scalatori" a cura di Marco Albino Ferrari.
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Alpinismo estremo
Jon Krakauer è da tempo famosissimo tra gli appassionati per l'unico
best e long seller tra i libri
di montagna, "Aria sottile"; da poco è noto anche al grande
pubblico per il film che Sean Penn ha tratto da un altro suo libro, "Into
the wild"...
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Debellare il senso di colpa
È
scritto nel Talmud: "una ferita all'amor proprio equivale a spargimento
di sangue". Lo riscopro in questo libro letto due volte.
Quattro anni fa, e questo mese. In questi anni, tante cose. E
la rilettura porta
più in profondità, trova sponde più robuste
nell'accresciuta consapevolezza. Quanta fatica: scavare,
scoprire, accettare. Metaforicamente,
l'opposto dell'alpinismo: lì scali per la cima, qui scavi in
profondità; lì la conquista della cima produce come
uno svuotamento, qui... |
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Tra vento e vertigine
Nel
2004 io, mia moglie e nostra figlia di due anni abbiamo
trascorso un mese in giro per i parchi nazionali americani,
dormendo delle volte in tenda delle altre nei motel, come a Moab, un
piccolo paese nello Utah, straordinario
stato di roccia rossa e deserto. Di Moab ricordo la piscina d'acqua
calda con idromassaggio del motel, che ha fatto la felicità di
nostra figlia, una gustosa bisteccheria, e le numerose agenzie per
l'outdoor: cavallo, arrampicata, discesa del Colorado... |
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Mio padre Hermann Buhl
E
due! Un altro libro che segnalo pur non avendolo letto. Una volta
ancora, a colpirmi è una recensione di Andrea Casalegno
pubblicata sul "domenicale" del Sole 24 Ore, 15 marzo 2009. Hermann
Buhl nasce in Austria nel 1924 e muore giovane, a 32 anni, sul
Chogolisa, pare per il cedimento di una cornice di neve (era con un
giovanissimo Kurt Diemberger). Era già passato alla storia per
avere raggiunto per primo la cima del Nanga Parbat, in solitaria e
senza ossigeno, creando di fatto... |
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Spingendo la notte più in là
Mario Calabresi racconta l'intreccio di
tre corde.
La prima è il suo paese, l'Italia, con la propria
storia, dominata
negli anni '70 dalla violenza.
La seconda è la famiglia Calabresi, vicenda personale e vicenda collettiva,
quella delle vittime del terrorismo.
La terza è un
bambino orfano a due anni di padre, ammazzato sotto casa a colpi
di pistola.
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Mal di pietre
Parlo con così tanto ardore del libro di Niffoi La vedova scalza che una cara coppia di amici mi regala Mal di pietre. Leggo
sulla quarta di copertina che Milena Agus, l'autrice, è nata a
Genova e vive a Cagliari, dove insegna italiano e storia in un istituto
tecnico. La Sardegna è quindi il collegamento tra i due libri,
tra loro molto diversi. Leggo anche che il libro è stato un caso
editoriale. Decido allora di saperne di più. |
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Storia dell'assedio di Lisbona
L'uomo
più saggio che io abbia mai conosciuto non sapeva né
leggere né scrivere. Alle quattro del mattino si alzava ed
usciva nei campi, per prendersi cura delle mezza dozzina di maiali la
cui fertilità sostentava lui e la moglie.
Inizia così, con il ricordo dei nonni, il discorso
in occasione del Premio Nobel per la letteratura, assegnatogli nel
1998. Settantasei anni prima, José Saramago nasceva in uno
sperduto paese del Portogallo, lasciato a quattordici anni, quando
la famiglia si trasferisce a Lisbona. |
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La vedova scalza
"Me lo portarono a casa un mattino di giugno, spoiolato e smembrato a
colpi di scure come un maiale. Neanche una goccia di sangue gli era
rimasta". Inizia così la storia di Mintonia e Micheddu, un amore in Barbagia durante il fascismo. "Io non versai
neanche una lacrima. Non per disamore, come pensò qualche
limbipudia, e neanche perché avevo finalmente smesso di
soffrire, come disse qualche bagassa vezza del vicinato di Pedi Pudios.
Io piansi dentro, perché quello per mio marito era amore grande... |
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Viaggio in Himalaya
Il titolo è fuorviante. Molto più indicativo il
sottotitolo: "Un agnostico, un comunista, un cattolico discutono
durante un'ascensione nelle montagne dell'Hindu Kush". In effetti nelle
quasi 400 pagine del volume, lo spazio dedicato al racconto della
spedizione alpinistica è assai ridotto, schiacciato dalla
minuziosa cronaca delle frequenti e lunghe discussioni su religioni e
civiltà. |
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La strada
Avrei scommesso sulla monotonia di questo libro e sulla sua tristezza, andando a patta.
Erri De Luca ha scritto In nome della madre (Feltrinelli,
2006) per raccontare la storia della madre - e del padre, soprattutto
del padre - di Ieshu, nato a Bet Lèhem, pasta cresciuta in
Miriàm senza lievito d'uomo. "Il bue ha muggito piano, l'asina
ha sbatacchiato forte le orecchie. È stato un applauso di bestie
il primo benvenuto al mondo di Ieshu, figlio mio". |
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Confesioni di un serial
climber
“Vaffanculo!”.
Il simpatico saluto di
Mark Twight dalla quarta di copertina è un manifesto di egotismo che mi aveva a
più riprese tenuto lontano dal libro. Poi una sera alla Rock & Walls, mentre
sfuggivo all’allenamento sul Pan Gullich curiosando tra i volumi della piccola
biblioteca, Pietro tira fuori “Confessioni di un serial climber” e mi fa:
“Eccezionale, leggilo”. |
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Variazioni selvagge
Claude
Sidi studia sodo, si laurea e specializza come biologo marino, viene
assegnato ad un ambito progetto in una riserva naturale
dell'Oregon. Nei suoi giorni c'è l'odore del mare ed i versi
degli elefanti marini, l'aria ed il silenzio della foresta. Va in
depressione. Molla tutto, torna in città, trova lavoro in uno
studio dentistico. La continua interazione con i piazienti lo fa rinascere, è felice. Al diavolo la biologia,
dichiara, I like people, ho bisogno di un lavoro che mi faccia
stare a contatto con le persone. |
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Legato ma libero
Quarantenne, con l'entusiasmo di un bambino, nel 2000 Patrick
Berhault, fuoriclasse dell'arrampicata sportiva e dell'alpinismo,
progetta e realizza la traversata delle Alpi: da Mojstrana
(Slovenia) a Mentone (Francia), superando 140 km di dislivello in
salita, di cui 22 di scalata in parete. Le imprese
verticali sono quelle per le quali è noto, ma l'estensione dei
tratti orizzontali è di gran lunga maggiore, e rende il
libro potenzialmente interessante tanto per un arrampicatore che
per un escursionista.
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In vetta senza scorciatoie
Segnalo un libro pur non avendolo letto. L’ha scritto
l’alpinista americano Ed Viesturs con l’aiuto del giornalista specializzato
David Roberts. Traggo questa informazione da un articolo apparso il 15.07.2007
sul “Domenicale”, il supplemento culturale che accompagna il Sole 24 Ore ogni
domenica. Viesturs appartiene alla ristretta èlite degli alpinisti che hanno
scalato tutti i 14 Ottomila, per altro senza bombole d’ossigeno. |
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Caos Calmo
Al termine di una giornata di sole, mare, surf ed
imprevisti, un uomo di quarant’anni rientra nella sua casa di villeggiatura,
trovandovi amici, parenti ed un’ambulanza: la compagna è morta, un infarto.
L’uomo si stringe alla figlia per tutta l’estate, fino a che a settembre devono
rientrare a Milano. Il primo giorno di scuola, preoccupato di come la figlia
possa reagire, le dice tra il serio e il faceto: “Non... |
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Il 7° grado
In una recente
splendida, lunga, profonda intervista Messner ha
rivelato di vedere la sua vita composta di una succesione di fasi distinte:
quella alpina e dolomitica, quella himalayana, quella orizzontale (traversata di
Polo Nord, Polo Sud, e diversi deserti), quella della ricerca dello Yeti
(oggetto di polemiche) e quelle più recenti dell'agricoltura e dei musei di
montagna... Il 7° grado racconta della fase uno.
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Il Monte Analogo
“Sotto
le parvenze di un romanzo d'avventure, o di un racconto fantastico, Il
Monte Analogo ci offre una " metafisica dell'alpinismo " che è,
anche, un itinerario minuzioso, lentamente maturato nelle esperienze
dell'autore, verso un centro, sentito come liberazione della persona da
ogni suo limite, verso una vetta in cui, al disopra di ogni specifica
contraddizione, ciascun uomo attui le proprie umane
possibilità”. |
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Senza
compromessi
La
vita e gli scritti di Reinhard Karl, alpinista tedesco, si leggono godibilmente.
Karl si rifà a Sir Hillary e Hermann Buhl, cioè all’Alpinismo con la A
maiuscola, romantico, idealista, epico, pulito, all’Alpinismo delle grandi
imprese, vivere per raccontarla.
“Avevo deciso di
fare il meccanico. Perché? La tecnica, guidare lontano, fare qualcosa con le mie
mani, queste erano le ragioni che mi spinsero a scegliere il più sporco e
miserabile fra i diversi mestieri che un quattordicenne possa sognare”. La
montagna come furto....
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